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FAQ

NOAH / FAQ
Perché è importante lavorare sui Pre-requisiti agli apprendimenti scolastici?

L’accesso alla scuola primaria , per i bambini, è sempre un momento molto delicato. Molto spesso si attenzionano, soprattutto nella scuola dell’infanzia, solo alcuni aspetti delle ablità cognitive , senza fornire importanza agli altri sviluppi della persona , soprattutto quello motorio ed emotivo-relazionale . Una buona preparazione sui pre-requisiti agli apprendimenti scolastici,  in un ambito specialistico,  attraverso  percorsi educativi progettati e attuati ad personam , che forniscono stimoli in maniera trasversale all’area linguistica, motoria e cognitiva, accompagna i nostri bambini verso un cammino di apprendimenti sereno e più efficace.

Perché scegliere un APPROCCIO GLOBALE nel trattamento dei Disturbi Specifici del Linguaggio?

Compresa la natura funzionale del DSL e non organica, scegliere un approccio globale significa riuscire ad intervenire in modo simultaneo e integrato sulle diverse funzioni operative. Le Neuroscienze lo confermano, lavorare sul linguaggio significa considerare anche l’area motoria quindi sarebbe vantaggioso agire sempre e comunque sulla globalità delle persona. Il linguaggio si sviluppa se richiamate tutte le aree dello sviluppo (motorio, attentivo, educativo, emotivo-relazionale).

Lo studio Noah, attraverso l’integrazione di varie metodologie multidisciplinari, attua interventi sui Disturbi specifici del Linguaggio che sposano interamente queste ricerche , studi e applicazione al fine di raggiungere obiettivi di apprendimento linguistico e di miglioramento reale ed efficace.

Chi è lo Psicomotricista Funzionale?

è lo specialista che attua interventi educativi, attraverso il movimento,  in aiuto a soggetti di ogni età. Il suo obiettivo è integrare e armonizzare gli aspetti emotivi e funzionali della persona . Educa il corpo migliorandone però anche il comportamento, la comunicazione e la personalità rendendo la persona più consapevole di sé stessa nella propria espressività relazionale ed emotiva; ne deriva così un migliore senso di efficacia e quindi maggiore disponibilità verso il mondo e gli apprendimenti.

Chi è lo Psicologo e cosa fa?

Lo Psicologo è un professionista che lavora nel campo della salute con competenze e funzioni specifiche. Attraverso l’uso di metodologie e tecniche della disciplina della psicologia ha l’obiettivo di aiutare la persona nell’affrontare o prevenire uno stato di disagio. Il suo lavoro consiste nel favorire un cambiamento a livello psichico e comportamentale, nel dare un nuovo significato agli eventi, alle relazioni e alle rappresentazioni di essi.

Lo Psicologo può operare sia nel settore privato (come libero professionista o esercitando in strutture private e/o convenzionate), che nel settore pubblico (ASL, servizi socio-sanitari dei Comuni, Province, Regioni ed altri Enti locali) e applica le sue conoscenze in molti ambiti: clinico, scolastico, familiare, lavorativo, della comunicazione, ecc.  Si occupa di prevenzione, diagnosi, attività di abilitazione-riabilitazione, sostegno in ambito, sperimentazione, ricerca e didattica.

Chi è il pedagogista e cosa fa?
Il pedagogista è lo specialista delle scienze dell’educazione e della formazione, dotato di una formazione multidisciplinare comprendendo la Pedagogia, la Psicologia, la Sociologia, l’Antropologia, la Filosofia, ecc.
Attraverso l’uso di strumenti conoscitivi, metodologici e d’intervento lavora per la Prevenzione, la diagnosi e valutazione funzionale, attività di sostegno e di assistenza, trattamento abilitativo e riabilitativo; svolge attività di progettazione, coordinamento, formazione, selezione e qualificazione del personale, aggiornamento, attività di sperimentazione, ricerca didattica e verifica, in ambito educativo, socio-sanitario, scolastico, giuridico e in libera professione.
Quindi il Pedagogista rivolge la sua attività alle Persone in tutto il ciclo di vita, alla coppia, ai genitori, alla famiglia e ai gruppi.
Come si svolge il primo colloquio?
Il primo colloquio ha come obiettivo principale la conoscenza reciproca: gli operatori (psicologo e pedagogista) e utente si scambiano inizialmente alcune informazioni relative alla conoscenza personale e alle problematiche principali che lo hanno motivato a richiedere la consulenza.
Primo e fondamentale scopo è quello di capire qual è la richiesta dell’utente per poi procedere con una raccolta anamnestica (la storia di vita della persona) la quale rientra anch’essa tra gli obiettivi del primo colloquio.
Dato che lo studio PsicoPedagogico opera principalmente su problematiche che interessano la salute dei bambini, il primo colloquio viene svolto con i genitori in assenza del minore in oggetto.
Il primo colloquio viene definito su appuntamento ed è gratuito.
Cosa sono i DSA?
Con il termine DSA ci si riferisce ad una precisa categoria diagnostica di disturbi evolutivi, neurobiologici, relativi all‘ Apprendimento della lettura , della scrittura e del calcolo.
Sulla base del tipo di deficit funzionale, vengono distinte le seguenti condizioni cliniche:
Dislessia o disturbo specifico della lettura
Disortografia o disturbo specifico della scrittura (area ortografica)
Disgrafia o disturbo specifico della scrittura (area grafica)
Discalculia o disturbo specifico delle abilità di numero e del calcolo
Queste condizioni si presentano in soggetti con intelligenza nella norma , in assenza di deficit neurologici e sensoriali. Inoltre tali condizioni non dipendono da fattori socio-culturali o da insegnamenti grossolani e nemmeno da “pigrizia” o scarsa motivazione del bambino all’apprendimento ma da un assetto neuropsicologico che non favorisce l’apprendimento automatico di specifiche abilità.
Infine, un DSA non può essere diagnosticato prima della fine della seconda elementare, prima si parlerà di soggetto a “rischio” perché presenti indici predittivi del disturbo.
Ecco perché è necessario lavorare sulla prevenzione; questo sia per individuare precocemente eventuali campanelli d’allarme sia per evitare che il disturbo abbia evoluzioni più importanti.
I prerequisiti degli apprendimenti scolastici sono:
– analisi visiva
– globalità visiva
– analisi e discriminazione uditiva
– integrazione visiva e uditiva
– attenzione
– memoria uditiva
– sequenzialita’ e fusione uditiva
– abilità visuo-grafico-motorie,
– abilità fonologiche e metafonologiche
Cosa è l’ADHD?
Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo di origine neurobiologica. Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente. E’ bene precisare che l’ADHD non è una normale fase di crescita che ogni bambino deve superare, non è nemmeno il risultato di una disciplina educativa inefficace, e tanto meno non è un problema dovuto alla «cattiveria» del bambino. L’ADHD è un vero problema, per l’individuo stesso, per la famiglia e per la scuola, e spesso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degli obiettivi personali. E’ un problema che genera sconforto e stress nei genitori e negli insegnanti i quali si trovano impreparati nella gestione del comportamento del bambino.
Innanzitutto è necessario scoprire se il bambino abbia veramente un Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) oppure se sia semplicemente irrequieto e con la testa tra le nuvole. Nessuna persona, che non sia uno specialista (ad esempio, uno psicologo o un neuropsichiatra infantile) può fare diagnosi di ADHD.
Cos’è un intervento Abilitativo Globale?
È un intervento per bambini, soprattutto in prima infanzia, con difficoltà di varia natura (area linguistica, attentiva e mnemonica, psico-motoria e degli apprendimenti vari) che, attraverso principi Pedagogici, li sostiene in maniera integrata, avvalendosi di strumenti e metodiche provenienti da vari ambiti scientifici con l’obiettivo che tutte le aree di sviluppo si interconnettano per una sana ed efficace abilitazione di tutti gli Apprendimenti.
Cosa sono i disturbi specifici del linguaggio (DSL)? Come intervenire?
Un problema di linguaggio può avere diverse cause: una sindrome, un ritardo mentale, un problema organico, anatomico di lingua o bocca, un disturbo dello spettro autistico, ecc.
Nonostante ciò, ci sono bambini che non hanno nulla di tutto ciò o comunque nessun problema di natura organica, neurologica , sensoriale o relazionale ma hanno difficoltà a comprendere e/o produrre parole; in questi casi si parla di DSL che potrebbero evolversi in disturbi specifici dell’apprendimento (lettura e scrittura).
Di qui l’esigenza di intervenire precocemente sulla prevenzione di quest’ultimi e sul corretto Apprendimento Linguistico e Letto-Scrittorio.
Cos’è l’Arteterapia e perché in uno studio PsicoPedagogico?
L’Arteterapia è una disciplina che utilizza l’espressione artistica allo scopo di promuovere il benessere e la salute psicofisica dell’individuo.
L’Arteterapia si orienta verso il recupero e alla crescita del soggetto e delle sue emozioni, si caratterizza dunque come un approccio di sostegno non-verbale, la quale attraverso le arti pittoriche, la musica, la danza, il teatro e la narrazione di storie cerca di attivare un miglioramento dello stato di benessere della persona, migliorandone la qualità del vissuto.
Il focus dell’arte-terapia, più che sul prodotto artistico finale, è sul processo creativo in sé. Ciò che è importante è soprattutto l’esprimersi, il creare. L’atto di produrre un’impronta creativa, infatti, permette all’individuo di contattare ed esprimere le emozioni, e di sperimentare e potenziare abilità spesso ignorate o inutilizzate.
La stanza dell’arteterapia è un ambiente protetto e non giudicante, caratterizzato dalla presenza di materiali artistici di diverso tipo come: pastelli, tempere, pennelli, acquerelli, creta, ma anche strumenti musicali, foulard, ecc…
All’interno di uno Studio PsicoPedagogico l’ausilio dell’Arte Terapia fornisce uno strumento di sostegno non invasivo volto al raggiungimento di progressi nelle abilità cognitive, affettive (personali e relazionali) e che accrescono l’autostima. Viene utilizzata anche nel trattamento di disturbi specifici quali: ADHD, Autismo, Mutismo selettivo, Deficit della Coordinazione motoria, Ritardi mentali, Disturbi emotivi e comportamentali, ecc…
Qual è la differenza tra una valutazione funzionale ed una valutazione diagnostica?
Stabilire una diagnosi non è sufficiente se non ne conseguono delle indicazioni utili all’intervento con il bambino. In questo senso non è la diagnosi che fornisce queste indicazioni, ma una valutazione funzionale, che fornisca cioè quegli elementi utili ad impostare un intervento adeguato al livello del bambino, con la definizione di obiettivi funzionali.
Le valutazioni cognitive, educative, psicologiche, di autonomie, di abilità comunicative e sociali sono fondamentali per un progetto psico-pedagogico individualizzato. Esse permettono un aggiustamento costante e forniscono una giustificazione oggettiva ed osservabile dell’intervento.
Lo Studio PsicoPedagogico Noah si occupa del settore valutativo su diversi fronti:
Valutazione psicoeducativa;
Valutazione linguistica e della comunicazione;
Valutazione degli apprendimenti scolastici;
Valutazione cognitiva;
Valutazione psico-diagnostica;
Valutazione psicologica, emotiva e degli stili di attaccamento;
Valutazione delle autonomie e delle abilità sociali.
Quanto dura un intervento di sostegno e/o riabilitazione PsicoPedagogica?
Ogni intervento segue i tempi dell’individuo e dipende dalla situazione presentata, dalla motivazione al cambiamento e da molte altre variabili. La durata dell’intervento, quindi, non è prevedibile poiché su di essa incidono diversi fattori quali ad esempio la complessità del problema, la capacità, la motivazione, il tipo di obiettivo che egli si pone rispetto al cambiamento e il livello di intesa e cooperazione che si raggiuge con l’operatore. È quindi spesso difficile rispondere a questa domanda prima di essere entrati nel “vivo” dell’intervento e aver verificato i cambiamenti che produce.
Quanto costa un intervento di sostegno e/o riabilitazione PsicoPedagogica?
Le tariffe possono variare a seconda del professionista e del tipo di intervento richiesto, quindi è bene richiedere informazioni direttamente agli operatori a cui si intende rivolgersi, tenendo presente che le tariffe per le varie prestazioni che il professionista può erogare, sono indicate in appositi tariffari.
Le informazioni relative ai costi delle sedute di valutazione e/o di intervento, vengono fornite durante l’incontro dedicato al primo colloquio conoscitivo gratuito.
Quando rivolgersi ad uno studio Psico-Pedagogico?
Sarebbe opportuno rivolgersi ad uno Studio Psico-pedagogico ogni nel momento in cui si rileva una difficoltà e/o un disagio.
Rilevare il disagio significa fare attenzione a tutti quei segnali che possono indicare qualche problema a livello emotivo, cognitivo o relazionale: scatti di rabbia, difficoltà di attenzione, difficoltà fono-linguistiche, letto-scrittorie, psico-motorie, difficoltà di socializzazione con i compagni, problemi scolastici, difficoltà comportamentali, iperattività, difficoltà educative, separazioni…l’elenco è davvero lungo.
Rilevare i segnali precoci di disagio significa cercare di approfondire cosa significa quel disagio, dargli voce, prenderlo in carico, risolverlo, evitando che diventi qualcosa di più importante, o grave.

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